Cybercrime, perché il Doxing è la nuova minaccia alla privacy?

Ecco il Doxing, l’ultima minaccia alla privacy online e non solo. E’ la pratica di raccogliere informazioni personali private su una vittima via web e social media, lecitamente o illegalmente, e pubblicarle a sua insaputa. Il fenomeno è in crescita esponenziale

Si chiama Doxing ed è un nuovo pericolo per la privacy degli utenti, online e on. E’ l’allarme lanciato da diversi esperti di cyber security. Il termine definisce il procedimento in cui c’è qualcuno che raccoglie informazioni private su una utente, sfruttando Internet e social media, e poi le pubblica sul web a insaputa della vittima. Il fenomeno odioso, peraltro, è in crescita esponenziale in tutto il mondo. Ciò, grazie al fatto che c’è un’enorme mole di dati su ognuno di noi presente in rete. Alcuni sono legalmente disponibile (profili social, citazioni di altri, database pubblici, ecc…). Altri, si possono recuperare in maniera illecita (hacking, acquisti su Dark Web, ecc…). Tanto che per alcuni, il Doxing è diventato una vera e propria arte ed è messa a disposizione di terzi che, dietro pagamento di un corrispettivo, indicano un bersaglio e le modalità e i tempi con cui va colpito.

Alcuni consigli dagli esperti di cyber security su come difendersi dai rischi della pratica malevola

Difendersi dal Doxing, comunque, si può. Diversi esperti di cyber security hanno stilato una lista di buone pratiche da adottare per proteggere la propria privacy e ridurre il rischio di essere tracciati dagli spioni online. E quindi la possibilità che rubino informazioni confidenziali e le pubblichino all’insaputa dell’interessato. Innanzitutto bisogna rendere privati tutti i profili social, per rendere più difficile all’aggressore cercare il suo bersaglio. Inoltre, è bene usare uno username unico per ogni piattaforma. Ciò per impedirgli di fare collegamenti incrociati veloci e acquisire dati. Chiaramente, meno informazioni personali si inseriscono, minore sarà la possibilità che siano rubate. E’ imperativo anche evitare di partecipare ai classici quiz o giochi presenti online, nonché adottare una politica stringente sui permessi per le APP. Questi sono tra i primi sistemi adottati per reperire dati su possibili vittime. Infine, è consigliabile usare VPN e nascondere le informazioni sulla registrazione dei domini su WHOIS.

Il Doxing non minaccia solo la privacy online, ma anche la sicurezza cibernetica e quella fisica delle vittime

Il Doxing, peraltro, non mette a rischio solo la privacy online, ma anche la sicurezza. Sia sul web sia nella vita reale. Innanzitutto, le informazioni personali diffuse potrebbero essere usate dal cybercrime per attacchi cibernetici o altre attività malevole. Inoltre, ci sono stati già diversi casi in cui malintenzionati hanno ricattato o minacciato fisicamente le vittime, sfruttando alcuni loro dati pubblicati su Internet e social media illegalmente. Di conseguenza, è fondamentale intraprendere una serie di misure per proteggersi dal fenomeno, prima che sia troppo tardi. Nel caso in cui le informazioni siano già state rese illecitamente, invece, bisogna denunciare immediatamente l’evento alle forze di Polizia; anche se queste non sembrano importanti.

Fonte: difesaesicurezza.com

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